mercoledì 5 settembre 2012

Il gruppo degli amici

All'asilo di Sofia i gruppi di bambini sono misti per quanto riguarda l'età. Alcune delle attività vengono però svolte fra bimbi coetanei. Nella classe di Sofia le età vanno dai poco più di due anni ai cinque, e c'è un piccolo gruppo di più o meno treenni del quale fa parte anche Sofia (che i tre anni li compirà a dicembre). È un gruppo che sta insieme da oltre un anno e che cresce insieme. L'estate poi sembra averli fatti crescere ancora di più visto che oramai sono tutti spannolinati, "parlottano" e fanno sempre più gruppo. Oggi quindi le maestre hanno deciso di iniziare un piccolo progetto chiamato "Kompisgruppen (Il gruppo degli amici)". È un progetto che prevede di mischiare momenti di dialogo a piccoli esercizi per ragionare su cosa vuol dire essere amici, capire che si può essere amici anche se si hanno gusti e opinioni differenti, e che non è necessario pensarla sempre come "il gruppo".

Il primo esercizio è stato proprio quello di chiedere ai vari bambini cosa vuol dire essere amici e chi sono gli eventuali amici. Per Sofia è stato difficile dire esattamente cosa volesse amicizia, ma ha raccontato chi sono i suoi amici (portando come esempio sia bambini dell'asilo che non) e descritto che con gli amici si può giocare a mamma-papà-bambino. Il secondo esercizio è stato poi un gioco in cui inizialmente c'erano tanti cerchi quanti bambini e alla fine di un brano musicale ogni bambino doveva entrare in un cerchio. Dopo ogni canzone veniva tolto un cerchio. Alla fine dell'ultima canzone c'era un cerchio solo nel quale dovevano stringersi tutti i bambini. È stata proprio Sofia a essere l'ultima a cercare di entrate e quando gli altri bimbi hanno visto che lei era ancora fuori si sono stretti di più per farle spazio, cosa che l'ha fatta molto contenta.

Le maestre hanno raccontato che credevano che in effetti potesse essere un po' presto per ragionare sul concetto di amicizia, ma hanno voluto comunque provare. Risultato: sono rimaste sorprese e si sono commosse davanti alla partecipazione e all'impegno di tutti. Mercoledì prossimo si continua!

3 commenti:

  1. Accidenti, una bella differenza con il gioco delle sedie. Il metodo è lo stesso, ma che insegnamento diverso. Compartecipazione invece di competizione! Chapeau!

    RispondiElimina
  2. C'è qualcosa di innato in loro che non si insegna. Si fanno stretti per farla entrare nel cerchio. Che qualcuno mantenga loro questa unità. Bellissimo.
    Raffaella

    RispondiElimina
  3. Resto sempre piacevolmente colpito dall'avanguardia, e allo stesso tempo dalla semplicità dei giochi che la vostra scuola propone.
    Bell'insegnamento.
    Sono felice per voi. :-)

    RispondiElimina