lunedì 7 ottobre 2013

In classe da Eleonora

Oggi pomeriggio chiaccherata "di verifica" con la maestra per discutere di a che punto è Eleonora rispetto al suo IUP, individuell utvecklingsplan, il piano individuale di sviluppo che descrive come lei debba raggiungere gli obiettivi del programma ministeriale.
Eleonora ne ha approfittato per dare a me e ad Anette una visita guidata della classe. Rispetto alla realtà scolastica che ho vissuto io ci sono alcune differenze notevoli: la prima sono i libri. Qui sono della scuola, e rimangono a scuola. In aula ci sono le varie sezioni: quella con i libri di svedese, quella con i libri di matematica, e poi inglese, scienze, più una mini biblioteca, le varie schede di studio, eccetera. Niente libri da comprare, niente libri da portare avanti e indietro. Eleonora ha una cartella leggerissima con solo il quaderno dei compiti a casa con le relative dispense. In compenso quando l'anno sarà finito non ci saranno libri in casa. In aula poi ogni bambino ha il suo cassetto. Dentro tutto il materiale che le serve, i lavori terminati e quelli in corso. Eleonora si muove per la classe con una padronanza incredibile. Mentre con la maestra si parla di alcuni lavori di matematica ecco che Eleonora si alza, va a prendere l'oggetto della discussione, e poi rimette il tutto a posto. Stessa cosa con il quaderno di bella calligrafia.
I banchi sono disposti a isole. In questo periodo i bambini si stanno abituando a lavorare in gruppi di quattro. Alcuni esercizi, ci spiega la maestra, sono individuali, altri da risolvere come gruppo. Fra qualche settimana mischierà i gruppi, che sono già stati cambiati una volta.
Sui muri la fanno da padrone i disegni e i racconti dei bambini: pensierini, riassunti, racconti, dipinti. C'è di tutto. Una specie di arredamento dinamico.
Finita la chiaccherata Eleonora mette tutto a posto e finisce di mostrare un paio di lavori a me e ad Anette. Nei suoi occhi un orgoglio che fa sì che io e Anette ringraziamo la maestra ancora più sentitamente.

16 commenti:

  1. ecco perché poi diventano persone migliori e cittadini modello.
    grande sospiro, per la condizione dell'istruzione pubblica qui da noi (che già ai miei tempi era imbarazzante, con programmi obsoleti, chilate di costosissimi libri da rinnovare ogni anno, grandi assenze, amministrazioni becere, strutture inadeguate, professori pure).

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    1. Hai perfettamente ragione! Vorrei trasferirmi in Svezia,ma purtroppo ho pochissimi soldi,e quelli li spendo solo per mangiare,e comprare vestiti da 5€,non so come arrivare a fine mese,e la ditta dove lavoro io sta per fallire! Spero che si esca presto dalla crisi! Simona

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  2. un ottimo esempio! davvero, e comunque grazie all'autnomia scolastica, questi modelli possono essere replicati anche da noi...io ne farò tesoro e come genitore lo proporrò tra qualche anno al consiglio di istituto(quando Riccardo il mio maggiore andrà alla primaria, per ora alla scuola dell'infanzia - nonostante la carenza strutturale- sono organizzati più o meno così, ciascuno il suo cassetto i libri di attività gli strumenti per lavorare- gruppi di banchi e lavori sempre esposti alle pareti...). Credo che invece di lamentarci sempre, sia necessario promuovere le buone pratiche! Grazie Stefano!
    PS io ho avuto un ottimo percorso di istruzione e formazione, pur essendo cresciuta in una piccola cittadina campana (ora sono in provincia di RM), grazie ad insegnanti e professori che in qualche modo - superando le impostazioni rigide ministeriali- hanno saputo inventarsi un modo dinamico di "fare scuola"...scambi culturali-progetti di musica e teatro - classi con biblioteche ecc. (erano gli anni 90)

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  3. Un paese civile questa Svezia! Soluzioni pratiche e responsabilizzazione degli studenti ! un mito!!!!!

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    1. Ma smettiamola! Anche nella primaria dove insegno ci sono queste cose: i ragazzini della scuola media ad indirizzo musicale vengono tutti gli anni a fare un concerto di musica da camera , un gruppo di adulti racconta una favola suonando strumenti che poi fa provare anche ai bambini, ci sono corsi di teatro , con recita finale in un teatro, per gli alunni di 4° e 5°, per tutti ci sono le lezioni di canto corale, con spettacolo di fine anno, ogni classe ha la sua biblioteca e in più c'è la visita mensile alla biblioteca comunale, dove la bibliotecaria legge una storia e poi fa eseguire dei giochi su ciò che ha letto. Per quanto riguarda il materiale scolastico poi, ogni bambino ha un cubotto dove ripone tutti i suoi quaderni, album e libri che quel giorno non gli servono. Siamo civili anche noi Italiani, non è necessario andare in Svezia. Non capisco perchè si debba continuamente denigrare il paese in cui abitiamo. Che mancanza di orgoglio e di amor patrio.

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    2. Ho dimenticato di firmare
      Paola

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    3. Paola tu hai sicuramente ragione e sicuramente nel nostro paese (come un po' ovunque) è più facile che faccia notizia ciò che non funziona rispetto a ciò che funziona semplicemente come dovrebbe. E' però anche vero che da noi (ma magari anche in altri Paesi) le situazioni di "disagio" scolastico sono tante. Io lo vivo attraverso gli occhi degli amici con bambini. Lo scorso anno una coppia di amici organizzò con gli altri genitori una colletta/staffetta per ristrutturare (RISTRUTTURARE) le aule della scuola PUBBLICA situata in zona Villaggio Olimpico di Roma (una delle zone "bene" della città) in cui studiavano i loro figli. Nei fine settimana si alternavano per dipingere le pareti e hanno acquistato sedie, banchi, scaffali. Se pure lo reputassero inaccettabile, lo hanno fatto giocoforza per assicurarsi che i figli studiassero in un ambiente confacente e sicuro. Mia madre era insegnante di scuola superiore, andata in pensione lo scorso anno, e negli ultimi dieci anni almeno lamentava la mancanza totale di materiale di cancelleria: non poteva fotocopiare niente per gli alunni perché non c'era la carta,in alternativa doveva pagarla lei; a insegnanti e studenti era "suggerito" di portare la carta igienica da casa perché mancavano i fondi. Su, dai, purtroppo i casi di malascuola da noi sono effettivamente moltissimi. Le ragioni alla fine le conosciamo tutti: nel nostro Paese si parla di massimi sistemi, si promette a destra e a manca, ma ai vettici non c'è nessun interesse a rivalutare quelle infrastrutture che servono a formare i cittadini di nome e di fatto. Le conseguenze sono quelle che sono: mancanza di senso civico, del bene comune (quale bene? ci si chiede). Qui non si tratta di mancanza di amor patrio, ma di considerazioni oggettive. E' sicuramente giusto che i songoli prendano l'iniziativa (penso alle famiglie italo-svedesi di cui ci parla Fefo, che si organizzano per favorire lo studio della lingua italiana dei figli "oltre l'orario scolastico"), ma trovare normale o aspettarsi che questo (e solo questo) venga fatto bel pubblico lo trovo inaccettabile.

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    4. Ah,ah,Paola! Purtroppo né alle medie,né alle superiori,né alle elementari ci sono queste cose! É la triste realtá.

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    5. Bene, allora mettiamola così: non penso che tutte le scuole in Svezia siano rose e fiori, anche là ci saranno istituti dove le cose non funzionano.A questo punto chiedo il parere di Fefo.
      Paola

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    6. Non sto scherzando, nella scuola primaria dove insegno si fanno tutte le cose che ho detto e anche altre
      Paola

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    7. Certo che anche qui ci sono differenze. Io poi non volevo dare un valore di "migliore" o "peggiore", solo descrivere la realtà che vedo e che in parte è diversa da quello stesso sistema dove mi sono formato io e che mi sembra abbia prodotto un risultato qui apprezzato :-)

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    8. Concordo. Quello che mi fa rabbia è che certe persone parlano male delloro paese per principio.
      Paola

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  4. l'eccezione che conferma la regola è sempre ben accetta e rincuora.
    la volontà e forza di certe maestre è una consolazione, e il motore portante delle scuole dell'infanzia.
    io ho fatto una scuola bellissima, in pieno centro, con la quale ho viaggiato tanto. e avevo anche programmi stimolanti.
    questo non impediva però ai bagni di essere marcescenti, alle fazioni studentesche di occupare la scuola, ai professori supplenti di assentarsi per 50 minuti durante i 60 di lezione, al mio zaino di raggiungere le proporzioni di un carrello della Coop, ai genitori di impegnarsi un rene ad ogni settembre, agli studenti disabili di sentirsi ancora peggio, poiché non mancavano (e nelle strutture scolastiche sono installazioni "recenti") le barriere architettoniche...

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  5. Non so cosa dire! C'é,é incredibile di come siate un Paese così avanti rispetto all'Italia. Qui,invece mio figlio ha un zaino di 10 kg,e poi i libri vanno tutti riportati a casa,in classe non si lascia nulla,per paura che qualcuno lo freghi (che é giá successo in passato). Ogni anno per i libri devi pagare 180 € se non di più,per soli libri,che non ti fornisce lo Stato,e la stessa cosa per il materiale,te lo compri tu. L'ultima novitá a scuola é quella della carpetta con gli anelli,le varie borse in mano(pesanti) che hanno i bambini,e poi la lavagna interattiva che ogni aula ha in classe che ovviamente non va. Per la lavagna interattiva ho sentito dire che lo Stato ha pensato di metterla in ogni aule delle scuole Italiane,perché dice che il gesso fa male. Poi,alla fine dell'anno ci sono i compiti delle vacanze. Un treno di libri (pesanti,chiaramente),che ne ho la casa piena! Meno male che ho uno spazio dove metterli.... Anche in Svezia,c'é la lavagna interattiva (é un computer che proietta l'immagine che c'é sul computer in uno schermo gigante)? Arianna (speriamo che la situazione scolastica in Italia cambi,e che diventi come la Svezia).

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  6. Io non spero che la situazione della scuola italiana cambi per diventare come quella di qualche altro paese. Io mi auguro che torni a quello che era, solida, formante, completa, senza scopiazzature da sistemi importati e fallimentari. Magari senza interventi fuorivianti di genitori convinti che i compiti a casa o quelli per le vacanze siano una scocciatura evitabile o che i loro intoccabili figli non possano ricevere una nota o un brutto voto quando se lo meritano o che possano comportarsi in modo non adeguato all'ambiente ed al lavoro (perchè la scuola è il loro lavoro) che stanno svolgendo.
    Detto questo, penso che sia meraviglioso un ambiente in cui una bimba dell'età di Eleonora possa sentirsi fiera ed orgogliosa di sè! Ed è chiaro, per me, che questo dipende da quello che vive a casa, a scuola, quando fa sport e in tutte le attività che svolge. E' proprio una bellissima cosa questa.

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